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Rischio da Stress Lavoro Correlato

Definizione di stress lavoro – correlato

Lo stress è una condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro.
Lo stress non è una malattia ma una situazione di prolungata tensione, che può ridurre l’efficienza sul lavoro, causare situazioni di insicurezza dovuta a distrazione dalle proprie attività e può determinare un cattivo stato di salute del soggetto sottoposto.

 

Cosa accade se i tuoi dipendenti sono stressati a causa del loro lavoro?

– Lavorano meno, male e sbagliano di più.
– Ci sono spesso conflitti tra colleghi.
– C’è un alto tasso di assenteismo.
– C’è un’elevata rotazione del personale.
– Si ammalano più spesso e la produzione si blocca.
– Sono distratti, rischiano incidenti e infortuni…

… E tu ci rimetti!

La produzione rallenta o si blocca…e in più ti trovi a dover gestire tutti i problemi causati da un grave incidente o infortunio che si poteva evitare.

Rischio da Stress Lavoro Correlato
valutazione del rischio da stress lavoro-correlato

Come possiamo aiutarti?

Facendo una specifica valutazione del rischio da stress lavoro-correlato seguendo le Linee Guida INAIL 2017 – La metodologia per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato.

Il percorso della valutazione del rischio da stress lavoro-correlato è composto di quattro fasi principali:
1. fase propedeutica (costituzione del Gruppo di gestione della valutazione, formazione al Gruppo di gestione della valutazione, identificazione dei gruppi omogenei di lavoratori, sviluppo e stesura del piano di valutazione e gestione del rischio, sviluppo di una strategia comunicativa e di coinvolgimento del personale);
2. fase della valutazione preliminare (analisi degli Eventi sentinella, degli indicatori di Contenuto e di Contesto del lavoro);
3. fase della valutazione approfondita (va obbligatoriamente intrapresa qualora l’esito della valutazione preliminare abbia rilevato la presenza, in uno o più gruppi omogenei, di una condizione di rischio da stress lavoro-correlato);
4. fase di pianificazione degli interventi (cronoprogramma delle misure di miglioramento da apportare).

Noi ti accompagniamo in queste fasi e individuiamo se ci sono problematiche nella gestione organizzativa dei processi di lavoro, nelle condizioni di lavoro e ambientali, nella comunicazione o se ci sono fattori soggettivi.
Vediamo cosa non funziona e ti aiutiamo a far sì che tutti lavorino più tranquilli.

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Rischio MMC – Rischio da Movimentazione Manuale dei Carichi

Quando sei esposto al rischio MMC?

Sei esposto al rischio MMC quando svolgi attività di trasporto o sostegno di un carico: quando sollevi, sposti, trascini, porti qualcosa manualmente.

 
 

Cosa rischi?

Rischi di avere problemi alla colonna vertebrale e alle articolazioni. E non si tratta di un banale mal di schiena! Inoltre potresti ritrovarti con un dolore lancinante alle spalle o alle ginocchia perché a forza di portare pesi le tue articolazioni si sono consumate.

 
 

Come possiamo fare per te?

Ti proteggiamo dal rischio MMC facendo una specifica valutazione del rischio e ti aiutiamo ad organizzare e impostare il lavoro in modo più efficiente. In base al tipo di movimentazione che svolgi, faremo l’analisi basandoci su uno fra questi metodi:

– Metodo NIOSH, se svolgi attività di sollevamento dei carichi;
– Metodo OCRA, se svolgi la movimentazione utilizzando prevalentemente gli arti superiori;
– Metodo MAPO, se svolgi movimentazione di pazienti in ospedali e case di cura;
– Metodo RULA, se svolgi un lavoro statico e sedentario e dobbiamo valutare la tua postura;
– Metodo REBA, se svolgi movimentazione dei carichi presso luoghi di cura e aziende di servizi;
– Strain Index, per valutare lo stato delle estremità degli arti superiori;
– Snook e Ciriello, se svolgi attività di traino e spinta dei carichi.

E poi ti insegniamo come gestire la movimentazione dei carichi senza danneggiare la tua salute.

mmc

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Rischio ROA – Rischio da Esposizione
alle Radiazioni Ottiche Artificiali

roa

Cosa sono le radiazioni ottiche artificiali?

Le radiazioni ottiche artificiali sono tutte le radiazioni ottiche artificiali nella gamma di lunghezza d’onda compresa tra 100 nm e 1 mm: radiazioni ultraviolette, radiazioni visibili e radiazioni infrarosse.

Quali effetti dannosi hanno per la salute?

Se per lavoro sei esposto al rischio ROA, rischio da esposizione a radiazioni ottiche artificiali, rischi problemi alla pelle e agli occhi come: congiuntiviti, cataratte, accecamento, bruciature della retina e della cornea, scottature, tumori alla pelle.

 

Quando sei esposto al rischio ROA?

Sei esposto al rischio ROA:
– se per lavoro svolgi attività di saldatura;
– se sei assunto presso un’azienda di lavorazione del vetro;
– se lavori a contatto di forni di fusione dei metalli o in una cementeria;
– se lavori in una fonderia o in un’azienda che usa altiforni;
– se lavori in una struttura sanitaria e utilizzi dei laser;
– se utilizzi dei laser per le attività di taglio, incisione, saldatura, marcatura;
– se lavori in una carrozzeria;
– se ti occupi di essiccazione di inchiostri e vernici, di fotoincisione o di sterilizzazione.

Come possiamo aiutarti?

Facendo una specifica valutazione del rischio ROAMisuriamo l’entità delle radiazioni a cui sei esposto e ti consigliamo quali DPI (dispositivi di protezione individuale) utilizzareper proteggerti. Insegniamo ai tuoi dipendenti come lavorare in questi casi con uno specifico corso sul rischio da esposizione a radiazioni ottiche artificiali.

Vuoi misurare l’entità delle radiazioni ottiche
artificiali nella tua azienda?
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Rischio Chimico

Quando sei esposto al rischio chimico?

Sei esposto al rischio chimico se lavori a contatto con elementi o composti chimici pericolosi: sostanze cancerogene, mutagene, corrosive, esplosive, infiammabili, irritanti, comburenti, tossiche e nocive.
Sei esposto al rischio chimico se per lavoro utilizzi vernici, solventi, smalti, colle e abrasivi potenzialmente pericolosi. Sei a rischio se la tua azienda produce polveri di legno e gesso.
Le aziende che sono più esposte al rischio chimico sono: le industrie chimiche, le raffinerie, i laboratori di ricerca clinica  e gli ospedali, le imprese di pulizie e di disinfezione, le imprese edili, le carrozzerie, le vetrerie, i cantieri navali.

Cosa rischi?

Se la tua azienda utilizza elementi o composti chimici senza prevedere dei sistemi di aspirazione centralizzata o senza fornirti gli adeguati DPI (dispositivi di protezione individuale), rischi irritazioni alla pelle e ustioni. Se inali queste sostanze e cioè se respiri le poveri e i vapori delle vernici e dei solventi con cui lavori, respiri sostanze davvero dannose per il nostro organismo che possono anche provocare tumori.

 

Come possiamo aiutarti?

Facendo una specifica valutazione del rischio chimico.
– Veniamo a trovarti, facciamo un sopralluogo presso la tua azienda per vedere quali sostanze chimiche utilizzi, con che frequenza, chi le utilizza, in quali attività e mansioni.
– Analizziamo le schede di sicurezza dei prodotti chimici per vedere se rispetto alla tua attività sono troppo pericolosi.
– Capiamo se i DPI che hai fornito ai tuoi dipendenti sono adeguati o meno.
– Ti consegniamo la relazione sul rischio chimico e ti aiutiamo a realizzare tutte le misure di prevenzione e protezione idonee.
– Stabiliamo assieme al Medico Competente un Protocollo Sanitario: stabiliamo quali visite mediche di lavoro devono fare i dipendenti esposti al rischio chimico e con che frequenza. Ci occupiamo noi di tenere il registro degli esposti.

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Rischio Atex – Rischio da Esposizione alle Atmosfere Esplosive

La tua azienda utilizza sostanze potenzialmente esplosive? 
I tuoi impianti elettrici non sono stati costruiti secondo la Direttiva ATEX?

Allora sei esposto al rischio ATEX, il rischio da esposizione alle atmosfere esplosive.
Sei a rischio se la tua aziende utilizza sostanze chimiche infiammabili senza sapere come usarle correttamente.
Sei a rischio se queste sostanze entrano in contatto con una fonte di innesco.
Sei a rischio se entrano in contatto con il tuo impianto elettrico che non è stato progettato secondo la normativa ATEX, o che magari è un impianto atex ma è guasto.

Quali aziende sono più esposte al rischio da esposizione alle atmosfere esplosive?

– Le aziende del settore chimico e petrolifero;
– le aziende con strutture di stoccaggio di carburante gassoso, liquido, solido o con depositi di gas naturale e GPL;
– le aziende alimentari con stoccaggio e lavorazione di cereali, farine, zucchero;
– le falegnamerie e tutte le aziende di lavorazione del legno;
– le aziende del settore tessile;
– le carrozzerie;
– le industrie metallurgiche;
– le aziende che si occupano di produzione e stoccaggio di vernici e smalti;
– le aziende farmaceutiche;
– le aziende che producono alcolici e le distillerie.

atex
rischio esplosioni

Se la tua azienda esplode, perdi tutto in un istante. Perché rischiare?

Scegli chi sa proteggerti davvero dalle esplosioni!
– Veniamo a trovarti, facciamo un sopralluogo presso la tua azienda per vedere quali sostanze potenzialmente esplosive utilizzi.
– Analizziamo le schede di sicurezza dei prodotti chimici per vedere se rispetto alla tua attività sono troppo pericolosi.
– Verifichiamo che i tuoi impianti elettrici siano conformi alle normative CEI 31-87, CEI 31-88 e alla Direttiva Atex.
– Verifichiamo che ci siano gli impianti di areazione adeguati, che i macchinari che impiegano le sostanze esplosive non siano nei pressi di prese elettriche e che l’impianto di allarme sia funzionante, ecc… .
Scriviamo il tuo “Documento sulla protezione contro le esplosioni” e ti seguiamo nelle operazioni di adeguamento per consentirti di lavorare in sicurezza.

 
 
 
 

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Rischio CEM – Rischio da Esposizione ai Campi Elettromagnetici

cem

Cosa sono i campi elettromagnetici?

I campi elettromagnetici sono dei campi di energia generati da impianti, macchinari e attrezzature industriali che generano radiofrequenze, microonde, ELF (radiazioni a frequenze basse), campi elettrici e magnetici statici. I tralicci per la distribuzione di energia elettrica e i ripetitori delle radio FM o i ripetitori televisivi UHF sono fra i maggiori produttori di campi elettromagnetici e se tu ti occupi di manutenzione di questi impianti allora sei davvero molto esposto a questo rischio.

Quali effetti dannosi hanno per la salute?

Gli effetti sulla salutevariano in base all’intensità del campo elettromagnetico a cui sei esposto e alla durata dell’esposizione. Il primo effetto è l’innalzamento della temperatura dei tessuti del corpo che, se eccessivo, porta a stress termico, ustioni e necrosi da radiofrequenze.

Chi è esposto al rischio CEM?

– Gli addetti alla manutenzione delle linee elettriche.
– Gli addetti alla manutenzione di ripetitori delle radio FM e ripetitori televisivi UHF.
– Chi lavora a contatto con riscaldatori industriali a radiofrequenza o microonde impiegati per le attività di disinfezione, precottura, essiccamento di prodotti alimentari.
– Chi lavora a contatto con apparecchiature per il riscaldamento a perdite dielettriche impiegati nelle attività di incollaggio e piegatura del legno e saldatura e stampaggio di opere in plastica PVC, o nelle attività di essiccamento dei tessuti (industria tessile).
– Chi utilizza apparecchiature per il riscaldamento a induzione svolgendo attività di trattamento di materiali metallici e semiconduttori come la saldatura, l’indurimento, la tempera e la fusione.
– Chi lavora nelle strutture sanitarie e utilizza apparecchiature biomediche per svolgere radarterapia, magnetoterapia, marconiterapia, ecc… .

Come possiamo aiutarti?

Facendo una specifica valutazione del rischio CEMMisuriamo l’entità dei campi elettromagnetici a cui sei esposto, ti supportiamo nella definizione di un nuovo metodo di lavoro per ridurre il rischio e nella scelta di attrezzature che emettono campi elettromagnetici di intensità minore. Ti consigliamo quali dpi dispositivi di protezione individuale utilizzare e come gestire le postazioni di lavoro per essere meno esposto al rischio. Insegniamo ai tuoi dipendenti come lavorare in questi casi con uno specifico corso sul rischio da esposizione a campi elettromagnetici.

rischio CEM

Vuoi misurare l’entità dei campi elettromagnetici nella tua azienda?
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Microclima

Le condizioni di lavoro negli ambienti chiusi legate ai parametri microclimatici, come la temperatura, l’umidità, la velocità dell’aria e il calore irradiato dagli oggetti presenti sono determinanti per definire il livello di comfort di un’ambiente di lavoro.

La mancanza di un comfort adeguato – il cosiddetto discomfort da microclima – genera fastidio sino a determinare una situazione di stress da ambiente di lavoro inadatto, che sia troppo caldo o troppo freddo. Al limite lo stress termico determina un calo di attenzione da parte del lavoratore, definendo una condizione di rischio di infortunio da disattenzione.

La valutazione del rischio Microclima è parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi.

Quando parliamo di microclima facciamo riferimento alla connessione tra due parametri: i parametri ambientali e i parametri individuali (attività metabolica, il tipo di abbigliamento). L’insieme di questi parametri determinano gli scambi termici tra soggetto e ambiente circostante.
I quattro fattori che determinano il microclima sono: temperatura dell’aria, temperatura media radiante, velocità dell’aria, umidità relativa.

microclima
ambienti severi caldi

Se all’interno dell’attività lavorativa ci sono delle condizioni di natura microclimatica non adeguate (temperatura, correnti d’aria, umidità eccessiva, ecc…), ne può risentire la salute del lavoratore, sia a livello del benessere psicologico che del benessere fisico, inficiando nella produttività.

La valutazione del rischio Microclima viene eseguita utilizzando una Stazione Microclimatica che misura in tempo reale le condizioni ambientali relativamente all’attività svolta.

Dall’indagine strumentale si andrà a definire se gli ambienti in:
– Ambienti moderati, in cui si possono raggiungere condizioni di comfort;
– Ambienti severi caldi, in cui tali condizioni non possono essere garantite, per cui si applicano le necessarie azioni di miglioramento;
– Ambienti severi freddi, in cui tali condizioni non possono essere garantite, per cui si applicano le necessarie azioni di miglioramento.

Vuoi valutare l’ambiente climatico della tua Azienda?
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Rischio da esposizione al rumore

rischio esposizione rumore

Come te, anche noi ci teniamo alla salute dei tuoi dipendenti!

Non sottovalutare il rischio da rumore dovuto all’utilizzo di attrezzature, macchinari fissi e mezzi, a lungo andare può portare a patologie dell’apparato uditivo e portare alla sordità.

Quando il tuo lavoratore è esposto al rumore in ambiente di lavoro?

Quando i tuoi lavoratori utilizzano attrezzature, macchinari fissi e mezzi come:mola a disco, trapano portatile, martello pneumatico, seghe da banco, tagliaerba, motosega, decespugliatore, escavatori, trattori, ecc…, tu datore di lavoro hai l’obbligo di redigere la valutazione del rischio da rumore in ambiente di lavoro.

Cosa rischi?

Se non verifichi l’esposizione al rumore i tuo dipendenti possono soffrire di diminuzione della capacità uditiva (ipoacusia) che può portare fino alla perdita parziale o totale dell’udito, sino al coinvolgimento dell’apparato cardiovascolare, del sistema nervoso centrale, di quello endocrino (con il coinvolgimento dei sistemi neuroregolatori centrali e periferici). Tali situazioni possono portare a lungo andare ad una difficoltà mentale, problemi al sonno e di conseguenza minor rendimento lavorativo. Con evidenti rischi di infortunio.
Infatti lavorare in un ambiente rumoroso può portare ad un incremento degli infortuni sul lavoro, perché ambienti rumorosi influiscono sulla concentrazione, sottraendo attenzione ai compiti lavorativi.

Come possiamo aiutarti?

Facendo i rilievi del rumore delle tue attrezzature, macchinari fissi e mezzi.
Noi abbiamo una strumentazione tecnica che non tutti hanno i fonometri di classe 1, che misurano il rumore.
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esposizione al rumore
fonometro

Come si eseguono i rilievi?

Veniamo presso la tua azienda o il tuo cantiere e mentre svolgi la tua attività misuriamo il rumore delle singole attrezzature, macchinari fissi e mezzi.
Successivamente ti prepariamo una relazione tecnica con le schede di esposizione per singola mansione lavorativa.

A cosa servono le schede di esposizione?

Il medico competente visionando le schede di esposizione verifica se c’è un rischio da rumore per l’attività che svolgi e la periodicità delle visite mediche.

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Rischio da esposizione alle vibrazioni

Come te, anche noi ci teniamo alla salute dei tuoi dipendenti!

Non sottovalutare il rischio da vibrazioni dovuto all’utilizzo di attrezzature e mezzi per la movimentazione di materiale, a lungo andare può portare a patologie osteoarticolari, vascolari, muscolari, neurologici o di traumi del rachide, lombalgie.

 

Quando il tuo lavoratore è esposto alle vibrazioni in ambiente di lavoro?

Quando i tuoi lavoratori utilizzano attrezzature come: trapano portatile, mola a disco, martello pneumatico, seghe da banco, tagliaerba, motosega, decespugliatore, ecc… ma anche mezzi per la movimentazione di materiale carrello elevatore, mezzi movimentazione terra, piattaforme di lavoro elevabili, ecc…, tu datore di lavoro hai l’obbligo di redigere la valutazione del rischio da vibrazioni in ambiente di lavoro.

 

Se utilizzo un’attrezzatura o un mezzi per la movimentazione di materiale che tipo di vibrazioni ho?

Se utilizzo attrezzature fisse o portatili, ovvero se impugno l’attrezzatura che produce vibrazioni, ho vibrazioni nel sistema mano braccio.

Se utilizzo mezzi per la movimentazione di materiale o lavoro su pedane o griglie vicine ad attrezzature producono vibrazioni, ho vibrazioni nel sistema corpo intero.

 
Rischio da esposizione alle vibrazioni
vibrometro

Cosa rischi?

Se non verifichi l’esposizione alle vibrazioni i tuo dipendenti possono soffrire di disturbi come riduzione della sensibilità tattile e termica, la riduzione della capacità di manipolazione di piccoli oggetti, lesioni a carico dei segmenti ossei del polso e del gomito, sindrome di Raynaud, lombalgie, discopatie, ernie discali lombari e sciatalgie, che comportano malattia e mancata produzione.

 

Come possiamo aiutarti?

Facendo i rilievi delle vibrazioni delle tue attrezzature o mezzi per la movimentazione di materiale. Noi abbiamo una strumentazione tecnica che non tutti hanno il vibrometro LD HVM100, che misura le vibrazioni mano braccio e corpo intero.

Come si eseguono i rilievi?

Veniamo presso la tua azienda o il tuo cantiere e mentre svolgi la tua attività misuriamo le vibrazioni mano braccio e corpo intero delle singole attrezzature e mezzi per la movimentazione di materiale.
Successivamente ti prepariamo una relazione tecnica con le schede di esposizione per singola mansione lavorativa.

A cosa servono le schede di esposizione?

Il medico competente visionando le schede di esposizione verifica se c’è un rischio da vibrazioni per l’attività che svolgi e la periodicità delle visite mediche.

schede di esposizione

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Scaffalature

scaffalature

Cosa sono?

La cura del magazzino è molto importante per un’azienda, sia per ragioni di produttività che per fatti legati alla sicurezza del lavoro. Questo perché un magazzino ben organizzato permette una migliore organizzazione delle scorte, ma anche una gestione più rapida della merce in entrata e/o in uscita.
Il tutto nella maggiore sicurezza possibile.

Le scaffalature industriali sono strutture metalliche composte da scaffali su cui si depositano le unità di carico (pallet o contenitori). Esistono differenti tipi di scaffalature che vengono progettate per soddisfare specifiche esigenze di stoccaggio, in ragione di tre parametri fondamentali: la loro disposizione all’interno del magazzino; il grado di accessibilità alle merci; la procedura di picking necessaria.

 
Quali riferimenti normativi la marcatura CE
La marcatura CE è una certificazione CE relativa ad una direttiva comunitaria in materia ed è obbligatoria per qualsiasi tipo di prodotto realizzato da un fabbricante sottoposto alla regolamentazione dell’Unione europea. La norma UNI EN 1090-1:2012 è il riferimento per la marcatura CE obbligatoria per tutti i prodotti di componenti strutturali in acciaio e alluminio, nonché per produttori di kit immessi sul mercato come prodotto da costruzione, tra cui le scaffalature industriali da magazzino.

La marcatura CE le istruzioni per l’uso

Le istruzioni per l’uso di un prodotto hanno lo scopo di trasmettere le conoscenze relative ad esso dal costruttore all’utilizzatore.
Mediante il manuale di uso e manutenzione il lettore/utilizzatore acquisisce tutte le informazioni utili su come installare, utilizzare e mantenere il prodotto in maniera appropriata.
Proprio la manutenzione diventa un impegno dell’utilizzatore/azienda, che vede il Datore di Lavoro impegnato a mantenere il più alto livello di sicurezza nell’impiego del prodotto, seguendo le indicazioni di manutenzione avute dal produttore.
Al centro della manutenzione in sicurezza di una scaffalatura troviamo la norma di riferimento specifica: la UNI EN 15635:2009.

marcatura CEE

Come funziona la manutenzione con la norma UNI EN 15635:2009?

Questa nuova normativa chi riguarda?
In qualità di utilizzatore della scaffalatura, il Datore di Lavoro ha la responsabilità di far eseguire ispezioni periodiche e di provvedere affinché le scaffalature siano in buono stato.

Quali sono le scaffalature da ispezionare?
Tutte le scaffalature sulle quali operano carrelli elevatori o altre attrezzature di movimentazione.

Quali sono le scaffalature da ispezionare?
Tutte le scaffalature sulle quali operano carrelli elevatori o altre attrezzature di movimentazione.

Ogni quanto tempo va eseguita tale ispezione?
Dipende dall’impianto, comunque almeno una volta ogni 12 mesi.

Chi può eseguire l’ispezione?
Personale qualificato; l’ideale è che sia una realtà riconosciuta per affidabilità e competenza.

L’ispezione avrà ripercussioni sulla attività quotidiana dell’azienda?
No, i tecnici specialisti eseguiranno l’ispezione del magazzino senza interferire sulle normali attività.

Come possiamo aiutarti?
Da diversi anni collaboriamo con un ente notificato.

scaffalatura certificata

Perché affidarci a noi?
Perché con la nostra esperienza, disponiamo delle conoscenze e delle risorse per garantire un’ispezione affidabile e di qualità.

Elenchiamo qui di seguito i punti principali definiti dalla norma UNI EN 15635, il cui scopo è di garantire la sicurezza nei magazzini:
– Ispezioni da parte di un esperto. Una persona tecnicamente competente dovrà svolgere delle apposite ispezioni a intervalli non superiori ai 12 mesi. Viene stabilito l’obbligo di redigere e consegnare una relazione scritta contenente le osservazioni e le proposte di eventuali azioni da realizzare.
– Sostituzione di elementi danneggiati. Non devono essere consentite riparazioni degli elementi danneggiati se non espressamente autorizzate dal fornitore dell’impianto di scaffalatura.
– Cartelli di portata. Devono essere posizionati in punti ben visibili e controllati per accertare la corrispondenza delle informazioni in essi contenute con le effettive caratteristiche dell’impianto.
– Obbligo a carico dell’impresa utilizzatrice di nominare una persona responsabile della sicurezza delle attrezzature di stoccaggio.
– Redazione di un piano di ispezioni periodiche.

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